Gelosia: emozione da ascoltare, non da nascondere

da | Set 17, 2025 | Psicologia | 0 commenti

La gelosia è una di quelle emozioni che tutti conoscono, pochi capiscono davvero, e in tantə non ammettono di provare. Spesso si dice “sono gelosə perché ti amo”, ma è davvero così? Oppure stiamo parlando di un sentimento molto più complesso, che ha più a che fare con il possesso, l’insicurezza e la paura della perdita, che non con l’amore?

Proviamo a fare un po’ di chiarezza.


Cos’è la gelosia, davvero?

La gelosia è un’emozione “ombrello”: sotto di lei si nascondono molte altre sensazioni — rabbia, tristezza, paura, disprezzo, angoscia.
Può nascere per timore di perdere la persona che amiamo, ma anche per paura di non essere abbastanza, di essere rifiutatə, abbandonatə o messə da parte. A volte affonda le radici in una mancanza di autostima, altre volte è la risposta a dinamiche relazionali realmente complesse, non sempre fondate su fiducia e reciprocità.


Gelosia non è amore. E amore non è controllo.

Viviamo in una cultura che spesso glorifica la gelosia, la considera “normale”, addirittura “necessaria”. Se non sei gelosə, allora non ami.
Se ci pensi, è lo stesso meccanismo per cui si considera “romantico” controllare il telefono dellə partner o impedirgli/le di uscire con qualcun altrə.
Ma no: il rispetto è la base dell’amore, non la sorveglianza.

Quando la gelosia diventa il pretesto per esercitare controllopossessione o violenza psicologica, si è superato un confine. E non c’è sentimento che lo giustifichi.


Da dove viene la gelosia?

La gelosia non nasce “dal nulla”. Può essere:

  • Reattiva, legata a esperienze passate o presenti.
  • Proiettiva, quando si sospetta dell’altro/a quello che in realtà si vorrebbe fare (inconsciamente).
  • Strutturata, radicata in dinamiche infantili non elaborate (come il complesso di Edipo, secondo Freud).
  • Appresa, se cresciutə in contesti dove l’amore era instabile, condizionato o faticoso da meritare.

E sì, può anche essere universale. In quasi tutte le culture del mondo si riconosce l’esperienza della gelosia.
Compare già a 18 mesi di età, quando iniziamo a percepire un “sé” separato dall’altro. Ma il modo in cui la viviamo, la elaboriamo, la gestiamo… quello sì, può cambiare.


Gelosia sana, gelosia tossica

La gelosia non è di per sé “sbagliata”. È un’emozione.
Ma come ogni emozione, va ascoltata, compresa, e soprattutto: gestita.
Può essere un’occasione per conoscerci meglio.
O diventare una bomba emotiva pronta a esplodere, se lasciata a sé stessa.

Quando la gelosia:

  • ti spinge a colpevolizzare l’altrə,
  • ti fa sentire fuori controllo,
  • ti paralizza o ti rende aggressivə,
  • rovina la relazione invece che proteggerla,

…allora è il caso di fermarsi e chiedersi: cosa mi sta dicendo davvero questa emozione?


Cosa fare quando arriva

1. Non negarla.
Fingere che non esista non la farà sparire. Anzi, la renderà ancora più insistente.

2. Non agire subito.
Agire mentre si è in preda alla gelosia porta quasi sempre a reazioni impulsive e dannose.

3. Ascoltala.
Che cosa temi di perdere? Quale bisogno non viene soddisfatto? Cosa dice di te questa emozione?

4. Parla con lə partner.
In una relazione sana, si può parlare anche delle proprie fragilità.
La gelosia può aprire una conversazione, non solo chiuderla.

5. Cerca uno spazio di elaborazione.
Un dialogo con unə psicologə può aiutarti a esplorare l’origine della tua gelosia, a darle senso e a ridimensionarne il potere.


Ti è mai capitato di proiettare la tua gelosia?

Proiettare significa attribuire all’altrə emozioni che in realtà sono nostre. È un meccanismo di difesa comune e spesso inconsapevole.
“Se sospetto che tu mi voglia tradire, forse è perché io, dentro di me, ho quel pensiero.”
Oppure: “Temo di essere abbandonatə… allora leggo ogni tuo gesto come un segnale di addio.”

Accorgersi di una proiezione può essere doloroso, ma anche liberatorio.


Sii tu a scegliere quanto potere dare alla gelosia

La gelosia non deve per forza governarti.
Può essere riconosciuta, osservata, anche accolta — senza che per questo prenda il timone della tua relazione.

Con il tempo e il giusto lavoro su di sé, può smettere di essere una voce che grida, diventare un sussurro, e magari, col tempo, anche solo un ricordo.

Ricorda: non è colpa tua se provi gelosia. Ma è tua la possibilità di scegliere come viverla.

Se vuoi parlarne in uno spazio sicuro e senza giudizio, io ci sono.
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